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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/79

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SECONDO ^21 coraggio fu l’opera che pubblicò colle stampe nel 14j)1 i e c^,e P*“ a^re voIle fu poi riprodotta. in cui prese a combattere molte opinioni di Plinio e d’altri medici antichi intorno la medicina , e intorno a’ semplici singolarmente , col titolo: Plinii et aliorum plurium Auctorum, qui (de simplicibus Medicaminibus scripserunt, errores notati, ec. Questa opera fu origine di lunghe contese al Leoniceno. Ermolao Barbaro, di cui altrove diremo , stava allora scrivendo le sue Castigazioni Pliniane, che stampò quasi al medesimo tempo, ed essendo in alcune cose di parer diverso, il Leoniceno prese a difendersi j ma mentre si difendea, sopraggiunse la morte del Barbaro, ch’ei perciò pianse, facendo di lui grandi elogi al fin della lettera stessa che scritta avea per difendersi; come continuò a fare nel secondo trattato sullo stesso argomento da lui poi pubblicato, in cui però mostra sempre grande rispetto pel suo defunto avversario. Pandolfo Collenuccio ancora scrisse contro di Niccolò, il quale non trovo che gli rispondesse. Ma per lui gli rispose Virunio Pontico con una forte invettiva che si ha alle stampe. Finalmente egli ebbe in ciò a suo avversario il Poliziano j ma la lor contesa fu degna di amici. Aveagli già quegli mandati in dono i suoi Miscellanei, e il Leoniceno rendendogli grazie di sì cortese dono, erasi con lui rallegrato di opera cotanto erudita (Polit. Epist. l. 2 , ep. 3). Nella qual lettera è degno di riflessione che Niccolò mostra gran desiderio e speranza di passare a soggiornare in Firenze: .Si facultas daretur. vobiscum vivere , vobhcttm