Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/87

Da Wikisource.

SECONDO 739 tro io trovo die uggitigli ere, poiché, come ho «letto, ei.sarebbe forse sconosciuto elei tutto, se il Champerio e le opere da lui stampate non ce ne avesser lasciata memoria. Solo dall1 uno e dall’altre noi raccogliamo elici visse sugli ultimi anni del secolo di cui scriviamo (a).

XXIII. Se io volessi seguir la scorta di M. Portai , più altri medici italiani dovrei qui rammentare. Fi nomina Niccolò Niccoli, che viveva, dice, a Firenze (Hist de IAnat. t. 1, p. 236). Ma qui ei confonde, come bau fatto ancora altri Italiani, e come altrove abbiamo osservato (t. 5, p. 237), Niccolò Falcucci, che fu veramente medico, con Niccolò Niccoli, che fu tuli’altro che medico, e da noi è stato rammentato piò volle nel decorso di questo tomo. Io non rileverò l’altro error piò grave in cui egli qui cade, distinguendo Venceslao re di Boemia dall’imperadore di questo nome, poiché io ha riconosciuto ed emendato egli stesso ili altre antiche stampe del Piemonte ci dà esatte notizie (p. 27). « Dell’autor medesimo, che fu archiatro di Lodovico duca di Savoia , e viaggiò molto anche oltremonti, ha parlato poscia più a lungo il sig. Vincenzo Malnca rne (Delle Opere rie’ ’ Mcd. e de’ L’eros. ec. t. 1, p. 136, ec.), che ci ha dato inoltre un diligente ed esattissimo estratto degli opuscoli medici da lui scritti, e da me qui accennati ». (a) Mattia Corvino re d’Ungheria ebbe alla sua corte un medico italiano , cioè Giambattista Canani detto il \ eccliio, a distinguerlo dal giovane, di cui si ragiona nel tomo settimo. Egli fu ancora medico di Alessandro VI, come ha osservato l’accuratissimo sig. abate Gaetano Marini (Degli Archiatri pontifici , tomo. 1, p. 247).