Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/163

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TERZO,377 cominciarono ad aver gran nome nel secolo di cui scriviamo. Per la stessa ragione dobbiam qui parlare di un altro celebre Modenese, cioè di Panfilo Sassi, benchè egli pure toccasse, anzi vivesse ancor molti anni del secol seguente. Molti ne fanno encomj, ma niuno ce ne ha data la Vita; ed è assai difficile il raccoglierne le epoche e le circostanze (a). Ei nacque verso il 1455, poichè egli stesso scrivendo nel 1493 a Cassandra Fedele, dice che allora avea circa 38’ anni di età. Poco tempo io credo che vivesse in Modena sua patria. In fatti nella suddetta lettera, ch è scritta da Verona, dice il Sassi ch ei soleva abitare in una terra del Veronese detta Rasa, e nel 1494 quando Matteo Bosso canonico regolare andando da Verona a Ravenna trovollo in Erbeto, luogo tra Verona e Mantova, ed ivi pranzò con lui, avea iI Sassi fissata in quelle parti la sua dimora. Ne parla con somme lodi Matteo in due sue lettere (Epist. famil. sec. ep. 78, 83); e io non posso a meno di non recar qui l elogio che ne fa nella seconda di esse, poichè insieme ci dà alcune notizie che non abbiamo altronde: Io mi son sempre ricordato di Panfilo Sassi, scrive egli ad Adeodato Broilo, e di quel giorno in cui ebbi la sorte di goder di quel giovane all' occasione del pranzo che tu mi desti in Erbeto. Io non so di alcun altro che in tale età abbia mostrata sì gran dottrina, sì vico in(a) Anche di l’nnfìlo Sassi si c ragionato più a lungo nella Biblioteca modenese, e se ne sono prodotte più copiose notizie (1. 5, p. 23).