Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/225

Da Wikisource.

TERZO l43g nel 1432, come abbiamo già detto. E il Cambiatore è il primo a cui esso si vegga accordato pel valore nella poesia italiana, in cui pure non era molto eccellente; poichè non sappiamo ch’ei coltivasse mai la latina. Federigo III fu ancora più liberale nel donare il poetico alloro. L’ an 1442 ei lo accordò a Enea Silvio Piccolomini, come si è detto parlando di questo scrittore, e a Niccolò Perotti nel 1452, come vedremo nel trattar de’ gramatici. Lo stesso onore fu da lui conceduto ad Agostino Geronimiano udinese, che prese il nome di Publio Augusto Graziano, professore di belle lettere in Trieste e poscia in Udine, intorno a cui, e alle poesie latine da lui composte, delle quali assai poche si hanno alle stampe, ragiona eruditamente il ch. sig Liruti (De Letter. del Friuli, t. 1, p. 397); a Quinzio Emiliano Cimbriaco e a Girolamo Bologni, de quali abbiam detto in questo capo medesimo, e, secondo alcuni, ad Ermolao Barbaro il giovane, da noi rammentato nel parlare de’ coltivatori della lingua greca; e ad Antonio Tibaldeo, intorno al quale però abbiamo veduto, trattando de poeti italiani, che vi son ragioni di non leggier peso per dubitarne. L’eruditiss sig. co. can Rambaldo degli Azzoni Avogaro fa menzione di un cotal Rolandello poeta trivigiano, che dal medesimo imp Federigo riportò la corona (Mem. del B. Enrico, par. 1, p. 99) (*). Gregorio e Girolamo (*) Di Francesco Rolandello poeta coronato abbiam fatta inenzioue in <|iiestc giunte medesime, rammen*