Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/336

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l55o LIBRO fiorentino e dopo il ritorno di Eugenio IV a Roma, die avvenne nel 1443, egli si' stabilì in questa città, ed ivi ebbe quelle contrarie vicende che ora diremo. XXX IR. Fra le opere di Lorenzo abbi am

quella intitolata De donatione Coi* fantini, nella

’ quale egli combatte la tradizione comunemente allor ricevuta, che Costantino avesse donata Roma a’pontefici, e. ciò ch è più degno di biasimo, degli stessi pontefici parla con assai poco rispetto. Egli la scrisse (benchè non la divolgasse se non più anni dopo) a tempi di Eugenio, e poco dopo il concilio di Firenze, come raccogliesi chiaramente dall’ opuscolo che Antonio Cortese padre di Paolo a’ tempi di Pio II scrisse contro quello del Valla, e che perciò intitolò Antivalla. Esso, o, a dir meglio, un lungo frammento di esso conservasi manoscritto in Lucca tra libri di Felino Sandeo; ed io ho avuta la sorte di vederne una copia presso questo ch. sig. march Giambattista Cortese. In esso adunque parlando Antonio del tempo in cui il Valla compose il suddetto libro, dice: Cum pacata esset Respublica Christiana, Pont. Max., cum se abdicassent paulo ante Pseudopontifices Principatu, cum Byzantinus Imperator ac Praesul Romanum Pontificem patris loco Florentiae praesentes adorassent.... ecce subito Laurentius.... libellum de falsa pontifìcis potestate conscribit, ec. Anzi ei dovette scriver quel libro fin dal 1440, benchè solo alcuni anni dopo se ne avesse contezza; poichè egli accenna in esso la fuga da Roma di Eugenio seguita,