Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/362

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I?}~fì LIBRO Marino Beeicliemo nalio di Scutarì nella Dalmazia, e professore verso il medesimo tempo in Venezia e in Brescia, in una sua prelezione sopra Plinio citata dal card Querini (De Brix. liter. t 1, p. 104 » ec.) racconta che Rafaello fu poscia cacciato dall università di Padova; ch egli era scrittor maledico e nemico di quanti celebri professori allora fiorivano; ch essendo stato invitato da’ Bresciani a tenere scuola fra loro, si era fatto attender sei mesi, ed erasi poscia con lettera assai ardita lagnato con quel magistrato, che non veggendol venire dopo più inviti replicati per ben sei mesi, avesse chiamato a tal fine Giovanni Taberio. XLIV. Da Padova passò il Regio a Venezia, ove certamente era nel 1492; perciocchè in quest anno ei diede ivi a Ottaviano Scotto da Monza i suoi Comenti sopra le Metamorfosi di Ovidio, perchè colle sue stampe li pubblicasse. Ma poichè videgli usciti in luce, avendo conosciuto che essi erano stati per altrui mano alterati e guasti, ne menò gran rumore, e citò lo stampatore in giudizio, ove non sappiamo che si decidesse. Ma egli fece di nuovo stampare da Simon Bevilacqua i suddetti Comenti nell'an 1493 (V. Agostini, l. c. p. 525, ec.). Altre ristampe se ne fecer poscia negli anni seguenti, e il Regio in una sua lettera a Filippo Ciulano, premessa all' edizion fatta nel 1513, si vanta che di questi Comenti eransi già fatti oltre a cinquantamila esemplari. Nè questo fu il solo tra gli antichi scrittori illustrato dal Regio. Il Fabricio, che niuna notizia ci dà della vita di questo professore, ne annovera ancora (Bibì.