Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/400

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1 Gl 4 LIBRO ila lui siale involate alla Cornucopia del Perot • li, allora non ancor divolgata; che la traduzione di Erodiano fosse opera di Ognibene da Vicenza, e non sua che un’orazione da lui detta in lode di Omero fosse interamente tolta dall' Opere di Plutarco; dalle quali accuse egregiamente lo difende il Menckenio, che soltanto confessa che la traduzione dataci dal Poliziano dello storico Erodiano è veramente quella di Ognibene da Vicenza, ma da lui migliorata e corretta, di che però, come dice lo stesso Menkenio, sarebbe stato opportuno che il Poliziano avesse fatto nella prefazion qualche cenno. Da questa sorgente medesima derivarono probabilmente due più gravi accuse, con cui i nemici del Poliziano cercarono di oscurarne la fama, tacciandolo d’infami sozzure e di ateismo. E quanto alle prime, esse gli furono rinfacciate mentr’ ei vivea; e non si può negare che qualche occasione a crederle ne abbia egli data con alcuni suoi epigrammi greci. Come però cotai mostruosi delitti non si debbono attribuite ad alcuno, se non dopo certissime pruove, ed essi non vengono al Poliziano apposti se non dai’ suoi dichiarati nemici, e i sopraccitati versi non son tali che il convincano reo, così dobbiam crederlo incolpato senza ragione, finchè non si adducano monumenti più certi. Meno fondata ancora è la taccia di ateo, la qual gli vien data o per racconti tratti da non molto antichi scrittori, o per qualche detto che dicesi uscito di sua bocca; il che al più proverebbelo non troppo cauto nel favellare di cose sacre. Io accenno in breve tai cose, clie