Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/463

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TEnzo 1G77 sario de’ Coniughi ferrarese, di cui benché nulla ci sia rimasto, abbiam però un bel monumento che ci mostra quanto ei fosse valente predicatore, cioè un medaglione in onor di esso coniato, e in cui singolarmente se ne loda una rara eloquenza (V. Mus. Mazzucch, t. 1, (tab. 21). Vili. Aurelio Brandolini soprannomato Lippo dell’Ordine Agostiniano dovrebbe qui aver luogo, perciocchè pochi furono a quell’età che in fama di eloquenza gli si potessero pareggiare. Ma già ne abbiamo trattato nel ragionare dei’ poeti latini, e abbiamo ivi riferito il magnifico elogio che ne fece Matteo Bosso, quando lo udì predicare in Verona, e abbiamo insieme osservato ch’egli è il solo tra gli oratori che parlando dal pulpito latinamente ci abbia data qualche idea di vera eloquenza. Un altro ancor più celebre predicatore ebbe l’Ordin medesimo in f Mariano da Genazzano, di cui per altro non si ha alle stampe che un’ orazione detta l’an 1487 innanzi ad Innocenzo VIII, e nell’anno istesso stampata in Roma. Ma gli encomj a’ quali forse non si son mai uditi gli uguali, con cui ragiona di lui un de’ più dotti scrittori di questo secolo, cioè Angiolo Poliziano, ci obbligano a farne distinta menzione. Gli scrittori del suo Ordine ci raccontano ch’ ei nacque in Genazzano di poveri genitori nel 1450; che in età di 16 anni vestì l’abito di S. Agostino; e che passato l’an 1480 alla Congregazion di Lecceto, si unì poscia nel 1490 a quella di Lombardia. Essi inoltre annoverano le cariche anche supreme ch’ ebbe nel suo Vili. Eloquenza e Carattere Hi Fra Mariano Ja GruaiuDU.