Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/516

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173o LIBRO Princeps ex Italia evocaverat, Italico more extructae sunt. De’ lavori fatti in Moscovia dal celebre Aristotile Fioravanti parla anche il Giovio: Templum Deiparae Virgini dicatum celebri strut tura atque amplitudine, quod Aristoteles Bononiensis mirabilium rerum artifex et machinator insignis ante 60 annos extruxit (De Legat. Moscovit. p. 3). E poco appresso: Arx ipsa (di Mosca) cum Turribus et propugnaculis admirabili pulchritudine Italorum Architectorum ingenio constructa est. E degli operai italiani chiamati allora a Mosca fa menzione anche il Possevino, e singolarmente di un architetto milanese (De Rebus Moscovit. p. 3) ch’ egli non nomina, e forse è il medesimo Aristotele da lui per errore creduto milanese. Se Aristotele tornasse veramente in Italia, non ne trovo memoria. Alcuni scrittori bolognesi ci dicono ch’ei fu ancora ai servigi di Mattia re d Ungheria, e che fra gli altri onori che da quel principe ottenne, ebbe il diritto di coniare monete col suo proprio nome. Ma di questo sì bel privilegio non si trova alcun autentico documento, e niuno ha mai veduto, ch’io sappia, alcuna di tai monete. Quindi come non possiamo adottar per certo cotal racconto, così non possiamo a meno di non bramare, come già scrisse il co. Algarotti (Op. t. 6, p. 230), che qualche erudito Bolognese prenda a ricercare con diligenza maggiore, che finor non si è fatto, le notizie di un sì famoso architetto 0 ». (*) Di Aristotele Fioravanti si parla a lungo in una erudita lettera inserita nell’Antologia romana (an 1777,