Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/70

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<384 LIRRO p. 4<)j hi Geografia del Berlinghieri, da noi già rammentata, come pure alcuni, de quali abbiamo veduto che scrissero storie in versi, l’opera De f/nnnre Multe rum in terza rima di Benedetto di Cesena, die di cesi coronato poeta da Niccolò V (ib. p. 211). la Città di Vita di Matteo Palmieri, di cui altrove si è detto, e altre opere somiglianti ch è inutile l’annoverare. I poemi ne’ quali si prese a cantare qualche eroe da romanzo, fui’on quelli che più dappresso accostaronsi a’ poemi epici. E di questi ebbe il secol presente gran copia. Il romanzo de’ due Amanti di Gasparo Visconti, alcuni de’ poemi di Battista Fregoso, i Reali dell’Altissimo, de’ quali tutti si è già fatta parola, il Philogine di Andrea Baiardi (Mazzucch. Scritt. ital. t 2, par. 1, p. 68), il Buovo d’Antona stampato per la prima volta in Venezia nel 1489 (Quadr. I. dtp. 540, il Troiano e l’Alessandreide di Jacopo di Carlo fiorentino, il primo stampato la prima volta in Milano nel 1518, il secondo in Venezia nel 1521, ed altri moltissimi poemi di tal natura, poco felici per l’invenzione non meno che per lo stile, appartengono a questo genere. Noi lasciando tutti gli altri in disparte, direm di tre soli che ottennero allor maggior nome, e anche al presente non l’hanno interamente perduto, cioè del Morgante maggiore del Pulci, dell’ Orlando Innamorato del co. Boiardo, e del Mambriano di Francesco Cieco da Ferrara XXV. Tre fratelli della nobil famiglia de’ Pulci ebbe sul fine di questo secolo la città di Firenze. Bernardo, imo de’ primi scrittori di