Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/91

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TERZO »3o5 par. j, p. 621). Ma queste ed altre simili rappresentazioni, che vennero appresso, come quella di Jtarlami e Josafal di Bernardo Pulci, da altri attribuita a Socci Porretano, e quella 1 i Antonia moglie del sudd Bernardo, e quella di Lorenzo de’ Medici intitolata De SS. Giovanni e Paolo (Quadr. t (4, p. 63), e quella di Antonio Alemanni intitolata La Conversione di s Maria Maddalena (Mazzuch. l. c t. 1, par. 1, p. 242), e quella de’ Miracoli di di S. Geminiano, che, come leggesi negli antichi Annali de Modenesi, fu fatta sulla piazza di questa città l’ an 1494 (Script. rer. ital vol. 11, p. 85), ed altre molte di questo genere, benchè fossero rappresentate con pompa e con superbo apparato, non par nondimeno che si potessero dir veramente rappresentazioni teatrali [a). E ciò mi si rende probabile al vedere che in Roma, ove pure cotali rappresentazioni erano in uso da lungo tempo, la gloria però di aver rinnovato il teatro si dà a Pomponio Leto, come ora vedremo (i>). (a) Alcune buffonesche e ridicole farse composte da Pietro Antonio Caracciolo, e rappresentate in Napoli a’ tempi del re Ferdinando I, si descrivono dal chiarissimo sig. Don Pietro Napoli Signorelli (Vicende della Coltura nelle due Sicilie, t. 3, p. 31)4 « cc.). (b) L’ingegnoso sig. abate Arteaga trova i primi abbozzi dell’opera in musica nella Convcrsion di S. Paolo, Dramma, dice egli, messo, non so il perche, dal Cav. Piattelli trai componimenti profani, rappresentato in Roma nel 1480 per ordine del Cardinal Riario, c io una farsa del Sunnazzaro, che nel i4<pfu recitata in Castel Capoano (Rivoluz. del Teatro music, ¡tal. Tnunoscui, Voi IX. 6