Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/92

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i3o6 LIBRO XXXI. Marcantonio Salicilico nella Vita di -questo celebre letterato da me altre Volte citata a lui espressamente attribuisce la lode di aver renduto a Roma il teatro, di coi ella da sì gran tempo era priva, e di aver cominciato a fare ivi rappresentare ne’ cortili de’ pm illustri prelati le Commedie di Terenzio e ili Plauto, c anche de’ poeti modern i: Pari studio veterem spectandi consuetudinem desuetaa civitali restituii, primorum Aritistitum atriis prò theatro usus, in quibus Plauti, Tcrcntii, receritiorurn edam quaedam agerenlur fabulae, quas ipse bonestos ailolescentes et docuit, et agentibus praefuit. In fatti Paolo Cortese rammenta la recita dell’Asinaria di Plauto fatta a’ suoi tempi sul Colle Quirinale (De Card. I. a, p. 98 vers.), c Jacopo Volterrano nel suo Diario, pubblicato dal Muratori, parla di un dramma intorno alla vita di Costantino rappresentato in Roma innanzi al pontefice e a’ cardinali nel carnovale dell1 anno 14^3 i: Bacchanaliurn die, qui Carnisprivium nurrcupatur, acta est 1Ustoria Constanti/li Caesaris in Pontificis atrio, ubi Cardinales in Curia/n venientes ab r. 1, p. 219, sec. ed.). Ma in primo luogo il Planelli nel passo da lui citato non nomina pure la Conversion di S. Paolo (dell’Opera in Musica, t. 1, p. 5), della qual rappresentazione io non ho trovata notizia presso alcun altro scrittore. In secondo luogo la l’arsa ilei Sannazzaro, come ha a lungo mostrato il sig. Napoli Signcrelli (Fi rende della Coli, nelle due Sicilie, t. 3, p. 171, ec.), non può in alcun modo essere considerata come opera musicale; perciocchè fu essa ben interrotta da sinfonie c da cauti, ma niuiia parte di cs.>a !ù posta in musica.