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IOO Ltimo
A lui pure è indirizzata un’epistola in versi eroici
dello stesso poeta, in cui accenna la morte del
duca Federigo avvenuta, come si disse, nel 1540,
e in cui fra le altre cose lo esorta a ripigliare
gl’intramessi studi poetici:
Felix si mecum studia intermissa revisas
Mwsanun. Ib. t. 2, carm. 31.
A lui ancora è scritta una lettera di Pietro Aretino, il quale avendogli Luigi mandati alcuni
scudi in dono, e fatte insieme vedere alcune
sue poesie, quello sfrontato impostore, a cui
gli scudi dovettero sembrar pochi, così gli
rispose: Il Magnifico M. Francesco Gritti mi
ha con le sue lettere mandate due vostre Stanze
et il Signor Scipio Costanzo fatti pagare gli
scudi, che gli imponete che mi dia: e perchè
quello aspetta il mio giudizio nella poesia, e
questo la mia risposta nella cortesia, dico, che
se voi sapeste sì ben donare, come sapete ben
versificare, che Alessandro e Cesare potrebbero
andare a riporsi. Attendete dunque a far versi,
perocchè la liberalità non è vostra arte: et è
certo, che non ci avete una inclinazione al
mondo. Non altro: siate sano. Venezia 18 Maggio 1540 (Aret. Lett. l. 2, p. 148, ed. Parig. 1609).
l)i lui per ultimo par che debbansi intendere
due egloghe del Muzio, una in lode di esso
ancor vivo, l’altra nella sua morte (Egl.p. 56,
76, ed. Ven. i55o) (’).
(¥) Ho creduto che le due egloghe del Muzio in lode
di un Luigi CÌ0117 igo fossero scritte non in lode di quel
Luigi clic l'u sopra*»nom ilo Rodomonte, ma di (quell altro da me ivi accennalo, die tu padre di Curzio.