Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/186

Da Wikisource.

•7^ LIBRO E nomina fra essi Battista Pio e Gherardo Diceo (Forcian. Quaest. p. 2, ec.). VI. Io vorrei potermi stendere alquanto nel ragionare dell'università di Pavia, la quale, a dir vero, in ciò ch è sceltezza e valore de professori, non fu inferiore ad alcun altra: e ne vedremo le pruove nel trattar che di essi faremo ne’ due libri seguenti. Ma intorno ad essa sì poche son le notizie che ne troviamo negli scrittori di que' tempi, e sì poco n’ è stato scritto da’ più recenti, che non ci è possibile il darne alcun distinto ragguaglio. Grande è la serie de documenti che nell’ archivio di essa conservansi, indicati nell’Elenco altre volte accennato dall avv Parodi. Ma essi per lo più versano intorno ad alcune leggi pubblicate pel regolamento della università, alle promozioni, alle condotte, a congedi de professori, al tempo c albore in cui debbonsi tener le scuole, e soprattutto a un certo onorario de’ Capponi, che ad ogni tratto si nomina, cose tutte che non ci danno idea dello stato in cui quella università si trovasse. Solo da alcuni di essi veggiamo che così i re di Francia, finchè fu loro soggetta quella città, come que’ di Spagna, poichè passò al loro dominio, e in amendue l epoche il senato di Milano, ebber gran cura di sostenerne ed accrescerne il nome, singolarmente co molti ed onorevoli privilegi da lor conceduti agli scolari non meno che a’ professori. Ma vi fu qualche tempo ne primi anni del secolo, in cui la guerra avendo esausto l erario, il danno ne cadde ancora sui' professori: Marlianus, scrivea nel dicembre del i5aa