Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/233

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PRIMO JIQ che ne dà il Quadrio (t. i, j>. 55) sull* autorità dell* Orlandi <a). Più celebre fu quella che fu da Achille Bocchi raccolta circa il 1546. Il Quadrio (ivi p. 56), appoggiandosi alPautorità del Doni, la dice fondata dal dottissimo Cavalieri. Ma, come ottimamente ha osservato il co Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 2, par. 3, p. 1389)), nell accennato passo del Doni delibassero corso error di stampa, e dee leggersi dal cavaliere Achille Bocchi. Essa fu destinata particolarmente a prendersi cura della correzione de’ libri che si pubblicavano colle stampe; e a tal fine il Bocchi fabbricò una magnifica casa, di cui dice gran lodi Giambattista Pigna (Romanzi, p. 100), e in essa pose una nuova stamperia. Quindi in alcuni libri che abbiamo da essi usciti, si legge: in aedibus novae Accademiae Bocchianae. Di essa io credo che ragioni Ortensio Landi, ove dice: So, che nè ociosa starassi l’Accademia di Bologna, che almeno con lui Sonettuzzi et quattro ballatelle contro di me non garrischi; et molto più la temerei, se uscito non ne fusse. il gentilissimo Sig. Urbano / ~ige.ro con l acuto Strozza (Paradossi, l. 2, parad. 27). Questa è probabilmente quell accademia medesima di cui fa menzione Annibal Caro in una sua lettera a M. Vincenzo Fontana de’ 13 di luglio dell an 1555 (Lett, famigl. t. 2, lett 49), e a cui egli mandò la sua Apologia contro del Castello) Di questa <• di più altre accademie bolognesi più distinte notizie si possono avere ncIPoprra degli Scrittori cosentini del sig. conte Fantimi (t. 1, p. 1 >er.).