Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/253

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PRIMO pia che finalmente erasi ciò ottenuto per opera del Conte Alfonso Calcagnino lume ed ornamento di questa patria. Quindi al fine di essa egli annovera alcuni de più illustri accademici, cioè Vincenzo Maggi presidente dell accademia, Galeazzo Gonzaga, Ercole Bentivoglio, il co Ercole Estense Tassone, Orazio Maleguzzi, i conti Ercole e Tommaso Calcagnini, il Girali, il Pigna e il Ricci; e rammenta per ultimo la protezione e il favore di cui il duca Ercole II onorava quella sì dotta assemblea. L'Accademia detta Ferrarese si raccolse, mentre abitava in quella città Torquato Tasso, tra le cui Opere abbiamo l'Orazion da lui detta nell’ aprimento della medesima (Op. t. 4, p 519 ed. fir.). In essa spiegando egli qual fine si fosse prefisso quell’accademia: Qui non s’aspira, dice, non si' attende ad altro, che a coltivar gli animi, ed a mutar quei semi di virtù e di dottrina che la madre natura v' ha sparsi; qui si sforzerà ciascheduno d aguzzar l ingegno, d affinar il giudizio, di esercitar la memoria, e farla ricetto e memoria de' preziosi tesori delle scienze; qui s avvezzerà la lingua a spiegar ornatamente quelle forme che la mente avrà prima apprese e concepute, ec. Io non so quanto ella durasse ma è probabile che o la sventura del Tasso, o il cambiamento del dominio seguito non molto dopo, la conducesse a disciogliersi, e che dalla rovina di essa sorgesse poscia quella degl' Intrepidi, a cui si diede principio ne’ primi anni del secolo susseguente, e a cui tra gli altri fu ascritto Ferrante II duca di Guastalla, tra le cui Lettere mss. ve ne ha