Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/299

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PRIMO 2^5 un libro dell amor santo delle Monache, quattro gran Dialogi in diverse materie, sei Commedie, e un ì olume di composizioni in generale latine e volgari al Dio degli Orti, e tale, che non basterebbe a portarlo il Cavallo Pegaseo, s’ egli avesse il basto da Mulo (Doni Lett. ed. Ven. 1543, p. 38). Ma ella fu di poca durata, come altrove narra lo stesso Doni (Zucca, Ven. 1565, p. 135). A queste due accademie un’altra ne aggiugne il Quadrio (t 1, p. 53), ch' ei dice fondata in Arquato castello del Piacentino dal cardinale Guidascanio Sforza detto il Cardinal di Santa Fiora, mentre quella famiglia n era signora. Il fondamento a cui egli si appoggia, sono i componimenti latini di Lodovico Cerri medico piacentino, che si leggono in un codice a penna, che fu già del P. Stanislao Bardetti gesuita, ed ora è nell Ls le use. Tra essi uno ve ne ha al detto cardinale, in cui il Cerri loda altamente un'accademia da lui fondata, e descrive quanto felicemente vi si coltivassero gli studi della poesia. Ma da que versi, ch’io pure ho letti, non si ricava che quella accademia fosse in Arquato. Il Quadrio dice inoltre che nelle Rime italiane di alcuni altri scrittori piacentini che si hanno alle stampe in lode di quel cardinale, si fa menzione del torrente Arda, alle cui sponde è posto Arquato. Io non ho vedute tai Rime; e converrebbe osservare se ivi si parli non solo di quel torrente, ma ancora dell’accademia alle sponde di esso raccolta. Altrimenti non parmi che sia abbastanza provata l’esistenza di quest' accademia.