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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/364

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35o LIBRO raccoglitore di antichità d’ogni geuere, splendido protettore de" dotti, e versato egli ancora ne'buoni studi, ha scritta a lungo la Vita il medesimo Lami (Memorabil. Italor. t. 2,pars 2). Quella che aveano i Gesuiti pel lor collegio romano. divenne presto una delle più rinomate, per le copiose raccolte che vi si unirono, di libri sì stampati che manoscritti di Marcantonio Murero, del P. Francesco Torriano, di Giambattista Coccini decano degli auditori di Ruota, dei padri Giovanni Lorino, Benedetto Giustiniani, Jacopo Lainez, Pietro Passino, de' cardinali Bellarmino e Toledo, e poscia ancor di più altri (V. Lazzeri, pref. ad voi. 1 Misceli. Coll, rom p. 14). La biblioteca degli Agostiniani nella stessa città, detta Angelica dal p Angiolo Rocca che ne fu il fondatore, ebbe origine al principio del secolo susseguente, e a’ que’ tempi riserbiamo il parlare di essa e del dottissimo fondatore della medesima. Quella de’ Canonici regolari di S. Salvadore in Bologna, che e pel numero e per le rarità e la sceltezza de’ codici e per la bellezza ancora dell’edifizio è una delle più ragguardevoli, appartiene al principio del secolo di cui scriviamo, quando il P. Pellegrino Fabbri priore più volte di quella canonica, e poscia generale dell'Ordine, raccolse gran copia di eccellenti libri d’ogni maniera, e fece innalzare la magnifica biblioteca in cui essi si custodiscono. Di essa parla distesamente il dottissimo P. abate. Trombelli (Memorie istor. di S. Maria di Reno, ec., c. od\)t il quale riferisce e le sinistre vicende ch essa ha talvolta sofferte, e gli aumenti clic lian