Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/365

Da Wikisource.

PRIMO 351 compensati tai danni; ma per effetto della sua usata modestia, non dice che a lui stesso dee moltissimo la suddetta biblioteca e per gli ornamenti ad essa aggiunti, e pe’ molti codici ed altri pregevoli libri di cui Tha arricchita, e pel nome che col suo sapere, colle sue opere e colle sue singolari virtù ha conciliato ad essa, a quella sua canonica e a tutta la sua Religione. Di varie biblioteche che sono in Padova, e singolarmente di quella de’ canonici della cattedrale, formata sin dal secolo precedente dal cardinale Pietro Foscari vescovo di Padova, di quella di s Giustina e di più altre parla a lungo il Tommasini nella sua opera intitolata Bibliothecae Patavinae MSS. In Napoli, fra molte celebri biblioteche, è degna di particolar ricordanza quella di S. Giovanni di Carbonara, a cui fece dono di tutti i suoi libri il cardinale Girolamo Seripando, e insiem con essi di que’ di Antonio suo fratello, e di que’ di Giano Parrasio, che al detto Antonio gli avea lasciati per testamento (Montefauc. Diar. Ital. p. 3 08). XX. Di moltissimi altri privati potrei qui far menzione, che in raccogliere libri superaron la stessa lor condizione. Ma a porre qualche confine a sì vasto argomento, basti il dire di due, de’ quali fu in questo genere più celebre il nome, e che all avidità di far acquisto di libri congiunsero un raro discernimento a conoscerne il valore. Io parlo di Gianvincenzo Pinelli e di Fulvio Orsini che al tempo medesimo, il primo in Padova, il secondo in Roma, passarono ne’ dolci studi tutta la loro vita. Del primo ha scritta diffusamente la Vita Paolo Gualdo nobile