Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/366

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35a LIBRO vicentino ed arciprete della cattedrale di Padova, amicissimo del Pinelli, con cui era lungo tempo vissuto, ed essa si ha tra quelle degli Uomini illustri pubblicate dal Batesio. E tra le Lettere degli Uomini illustri, stampate in Venezia nell'an 1744 ne abbiamo alcune di Giuliano Medici e di Girolamo Mercuriale (p). 424) 468), nelle quali somministrano al Gualdo diverse notizie per compilar questa Vita. Egli fu figlio di Cosimo Pinelli e di Vincenza Ravaschiera, amendue famiglie nobili genovesi; ma nacque in Napoli nel 1535. Ivi dato ad istruir negli studi a Gian Paolo Vernaglione, con tal ardore ad essi si volse, e sì felicemente li coltivò, che non v’ ebbe sorta alcuna di letteratura e di scienza in cui non fosse dottissimo. Le belle lettere, la filosofia, la matematica, la medicina, la musica, la giurisprudenza, le lingue ebraica, greca, latina, francese, spagnuola. italiana furon gli studi de’ quali più si compiacque, e ne’ quali si rendette più illustre. Ed ei non avea ancora che 23 anni di età, quando Bartolommeo Maranta celebre medico gli dedicò nel 1558 il suo Metodo de’ semplici medicamenti. La lettera con cui l’indirizza al Pinelli, è piena di elogi di questo rarissimo giovane, di cui loda altamente e lo studio della medicina e delle altre scienze, e il bell’orto botanico ch’erasi formato in casa, facendo venire da’ più lontani paesi le erbe più singolari. Da Napoli passò poscia a Padova verso la fine dell’anno stesso, e abbiamo una lettera a lui scritta dal Seripando, allora arcivescovo di Salerno e poi cardinale, nella quale si rallegra con lui cbe