Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/470

Da Wikisource.

456 LIBRO finito, del Purgatorio, de1 quali egli ragiona in una sua lettera al Cardinal Cortese (E pisi t. 3, p. 35(}). Ma di essi nulla ci è pervenuto). Lo stesso è avvenuto di un opera, intorno a cui egli occupavasi negli ultimi anni di sua vita, e ch egli ora intitola De Substructione, ora De Aedificatione Ecclesiae, e di un altra De Republica Christiana, il cui proemio è stato pubblicato dal ch. sig. ab Lazzeri (Miscell Coll. rom. t. 1, p. 608). Alcune omelie, e la spiegazione di qualche salmo, e qualche altro opuscolo sacro del Sadoleto si hanno tra le altre sue opere. Ma fra tutte le sacre è celebre il suo Comento sull' Epistola di S. Paolo a’ Romani, sì per le lodi con cui fu da molti esaltato, sì pe disgusti di cui al suo autor fu cagione. Parve ch Erasmo fosse presago della tempesta j perciocché scrivendo a’ 18 di agosto del 1535 a Damiano Goes, In eamdem, dic egli dell Epistola di S. Paolo ai Romani (Epist. t. 2, ep. 1284), tres libros edidit, exim i uni hujus aetatis decus Jacobus Sadoletus admirabili sermonis nitore et copia plane Ciceroniana; nec deest affectus Episcopo Chris turno digmis. Fieri non potest, quin tale opus a tali viro profectum bonorum omnium sufjfragiis appiohe tur; vereor tamen, ne apud complures ipse phraseos nitor nonnihil hebetet aculeos ad pietatem. E poichè ebbe udito ciò che ora soggiugneremo: De Commentariis Jacobi Sadoleti, scrisse allo stesso (ib. ep. 13()2), mihi tale quiddam praesagiebat animus. Admonui illum litteris, (quantum licuit tantum admonere Praesulem. Insumpsit in hoc opus immensos laborvs.