![]() |
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. | ![]() |
5l8 LIBRO
del raziocinio, per involgere i suoi lettori e se
stesso in inestricabili labirinti, ei si vale comunemente dell autorità delle Scritture e de’
Padri, della tradizion della Chiesa, dell opinion
de Dottori: e questi argomenti si veggon da
lui proposti con ordine e con metodo che eccita l attenzione. S'egli ha seguite alcune opinioni, sulle quali i Cattolici si astengono ora
dal disputare, egli è stato ancora il primo tra
essi a non promuoverle fino a quel segno a cui
altri poco cautamente si eran lasciati condurre.
Ma io non debbo, nè è di quest’opera l'esaminare minutamente le sentenze da lui sostenute. Piccola di mole, ma di assai pregevol!
lavoro, è l altra opera del Bellarmino, cioè
quella degli Scrittori Ecclesiastici. Dopo gli antichi era stato il primo il Tritemio ad accingersi a tal intrapresa. Ma chi confronta l’opera
di esso con quella del Bellarmino, vi scorge
quella diversità ch è tra un faticoso compilatore e uno scrittor giudizioso. Il libro del Bellarmino è disteso con erudizione e con critica,
e riguardo a molte opere è stato egli il primo
o a giudicarle supposte, o a dubitarne. Veggasi com’egli parla delle narrazioni di Procoro,
di Lino, di Abdia, delle Costituzioni e de’ Canoni apostolici, delle Lettere di S. Clemente
papa, e di altri simili libri; e vi si ammirerà
com’egli sappia discernere il vero dal falso, e
ciò spesso senza aver chi gli serva di guida.
Che se in più cose egli ancora è caduto in errore, non è a stupirne poichè la critica che
allora cominciava, per così dire, ad essere conosciuta, non poteva sì presto farsi perfetta. Ed