Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/570

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LIBRO più che r amore della verità polca V orgoglio (1 allav. I. ir>, c. io). Ferino dunque ne" suoi orrori, mori in Tuhinga a1 4 di ottobre del i j65; e il Gcrdesio riporta fiscriziou sepolcrale in versi, elio no fu posta al sepolcro [Specimen Ital. re forni p. 34*J« cc.) io non darò il catalogo di tutte l opere, o. a dir meglio, di tutti i libercoli del Vergerio, la maggior parte de quali si posson vedere nella Biblioteca dell Haym (t. 2, 621). Tutti sono scritti in lingua italiana, ed in essi ei non si scuopre nè profondo teologo, nè uomo erudito. La maldicenza con cui cerca di screditare la Religione cattolica e i più illustri seguaci di essa, e una certa popolare eloquenza, sono gli unici pregi di questo scrittore, per cui que libri ebbero allor gran corso, ma per assai breve tempo. Tra1 Protestanti medesimi, benchè molti lo esaltino con somme lodi pel zelo con cui promosse la lor riforma, alcuni nondimeno confessano ch egli era uom non sincero, e nella teologia assai mal istruito Bayle, l. c. nota L.). Ma s’ egli inveì amaramente contro de Cattolici, trovò ancora tra essi chi seppe rispondergli e metterne in chiaro le imposture e le menzogne. Le Mentite Vergeriane e le Lettere cattoliche del Muzio, e rinveniva del Casa, benchè scritta per avventura con soverchio ardore, son tai monumenti che bastano a far conoscere l uom malvagio ch egli era. Contro di lui scrisse ancora Ippolito Chizzuola bresciano canonico lateranese, che lasciatosi dapprima sedurre dalle nascenti eresie, conobbe poi il suo errore, ed emendollo con