Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/591

Da Wikisource.

IECOKDO Scrittori della stessa città di Gubbio, avean raccolte molte notizie intorno allo Steuco, e inviatele all ab. Pietro Pollidori, perchè se ne valesse nel compilare le Vite de Bibliotecari apostolici. Ma essendo questi morto senza poterne usare, le notizie medesime per gentilezza del soprallodato sig. proposto Reposati, e per opera del dottiss P. ab Trombelli, a me sono state comunicate. Di alcune altre notizie tratte da’ pubblici archivi di Gubbio mi è stato cortese il sig. ab Sebastiano Ranghiasci, a cui ancora perciò mi protesto tenuto. Se noi crediamo al Morandi, lo Steuco nacque in Gubbio di onesti sì, ma tanto poveri genitori, ch ei fu costretto ne primi anni della sua gioventù a guadagnarsi il pane scardassando la lana; e innoltre essendo estremamente deforme, e odiato perciò da tutti, veniva ogni giorno malconcio di calci e di pegni, e costi etto ad uscire di casa, e a dormire a cielo scoperto. Chi crederebbe che in tutto questo racconto non vi sia ombra di vero? Vincenzo Armanni in una delle sue Lettere ha confutata l asserzion del Morando (Lettere, t. 3, p. 308), e sulla fede di molti documenti degli archivii di Gubbio ha mostrato che la famiglia degli Steuchi non sol fu sempre tra quelle de cittadini primarii, ma che ancor quando nacque Agostino, ella era ben fornita di rendite, e unita in parentela con altre delle più onorate famiglie. In fatti da’ monumenti degli archivi di Gubbio raccogliesi che Teseo Steuco (o, come allora dicevasi, Stuchi) avea una vigna presso le mura della città, e parecchi poderi in diversi luoghi del territorio; Tiraboscui, Voi X. 3t