Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/611

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SECONDO 5 97 LIV. Al primo nascere dell’eresia di Lutero, alcuni dei' seguaci di esso, affine di sedurre più agevolmente gl’ incauti, presero a formare un nuovo corpo di Storia ecclesiastica, nella quale il principal loro scopo era il persuader che la Chiesa romana avea dopo i primi secoli degenerato dalle sue leggi, ed erasi ancora allontanata dall’antica credenza; che ne’ primi tempi i dogmi della fede erano stati que’ medesimi che allor da Lutero si proponevano; che ad essi conveniva perciò ritornare, riformando, dicevan essi, gli abusi nella Chiesa introdotti. In tredici centurie divisero essi la loro opera, quanti furono i secoli che in essa compresero, la quale dal detto titolo, e dal luogo in cui fu composta, fu detta Centuriae. magdeburgenses, ed uscì al pubblico in Basilea in otto tomi dal 1552 al 1574. Questa’opera, appena vide la luce, eccitò il zelo de dotti cattolici; e alcuni di essi si accinsero a confutarla. Il primo ad uscir in campo fu il Muzio che due libri della Storia ecclesiastica opposti alle due prime centurie diede in luce nel 1570, in cui! ribatte e convince molte delle bugie da' centuriatori francamente spacciate, e scuopre le loro frodi. Benchè questi due libri del Muzio abbian più cose degne di lode, essi nondimeno son molto lungi da quella critica e da quella prelato, ch’io per la più parte avrei invano cercatene’ libri stampati, son debitore ni sig. Pietro Pnsipinluni cbe da Roma me le Ita cortesemente trasmesse. Di Ini ancora ci ha date belle notizie il valoroso sig. Annibale Mariotli nella sua opera degli Uditori di Rota perugini (p. 120, ec.).