Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/69

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«lirò g<ò d risorgimento delle scienze e delle arti. le quali già da gran tempo aveano ivi cominciato a ravvivarsi felicemente, ma l’universal! fervore e l vivo entusiasmo con cui presero a coltivarsi, e la perfezione a cui furon perciò condotte. Il decorso di questa Storia ci darà ad ogni passo luminosissime pruove della reale munificenza di questo gran principe nel promuovere le scienze e nell’ onorare i dotti. Da lui vedremo fondata l’Accademia fiorentina, e arricchita di grazie e di privilegi; da lui riparata l’università di Pisa, sostenuta quella di Siena, e amendue, non meno che lo Studio pubblico di Firenze, provvedute di dottissimi professori da ogni parte invitati; da lui rinnovata e accresciuta di pregevolissimi codici e aperta a pubblico benefizio la biblioteca Mediceo-Laurenziana; da lui cominciata la regal galleria; da lui chiamati a Firenze peritissimi stampatori; da lui ordinata la pubblicazione delle Pandette sul codice fiorentino, e di altri pregevolissimi libri; da lui formato in Firenze ed in Pisa il giardino de’ semplici. L’astronomia, la nautica, l’agricoltura furon da lui sostenute e promosse. Ma le belle arti singolarmente trionfarono sotto il gran Cosimo. Quanti avea in Italia e in ogni altra parte d’Europa eccellenti pittori, scultori, architetti, eran sicuri di trovar presso di lui e esercizio e premio del lor valore. Piena è tuttora Firenze, anzi la Toscana tutta, delle magnifiche fabbriche, delle statue, delle pitture, de’lavori d’ogni maniera da lui ordinati. Ma più d’ogni cosa ella è a lui debitrice de’ gran vantaggi che ha ritratti dall’Accademia