Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/71

Da Wikisource.

MIMO

  • 7

mfincipalmmlc ili raccogliere antichità (V. In tiere del cardinale. Giov. de Med. p. 151). Isabella, .che fu maritata a Paolo Giordano Orsino duca di Bracciano, fu donna assai colta e bene intendente delle lingue spagnuola, francese e latina, e se ne ha alle stampe qualche opuscolo intorno a una quistione di lingua toscana. XIV. F rancesco I, figlio e successore di Cosimo, n ereditò l’amor per gli studi, e ne superò ancora la premura nel coltivarli. Pietro Angelio da Barga, nell orazion funebre di Francesco, che si ha alle stampe, afferma ch'egli era sì ben versato nelle lingue greca e latina, che non v’ era antico o recente scrittore di storia ch' ei non avesse diligentemente studiato, nè poeta alcuno che in sua gioventù non avesse letto; aggiugne ch'ei fu d'ingegno sì pronto in apprendere, di memoria sì ferma nel ritenere, e nel pronunciare di lingua così spedita, che recava maraviglia ad ognuno; e recando per ultimo la testimonianza di Antonio Augelio suo fratello che gli era stato maestro, racconta che questi solea dire pubblicamente di non aver mai avuto scolare a cui egli insegnasse non solo con minor fatica, ma con maggior suo piacere, per la docilità singolare, per la grande memoria, per la rara grandezza e prontezza d’ingegno, che in lui scorgeva. La poesia, la filosofia, la matematica, fastronomia non solo furono da lui protette, ma possedute in modo, ch era udito ragionarne da’più intendenti con gran maraviglia. Quindi non contento di seguir gli esempj paterni nell' accrescere lustro sempre maggiore alle università