Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/72

Da Wikisource.

— XV. Da Ferdinando I. •r>8 li fino rii Pisa, tli Firenze, ili Siena, nel proteggere ed onorare l’Accademia fiorentina e quella della Crusca nata a’suoi tempi, nelTaggiugnere nuovi codici alla biblioteca Laurenziana, nel promuover lo studio della botanica, di cui egli pure era intendentissimo, nell’accordare ricompense ed onori agli uomini dotti, i quali in gran numero gli dedicarono le loro opere, nell’avvivare le arti colla fabbrica di palagi, di giardini, di ville con regal lusso; non contento, dico, di ciò, un particolar monumento. della sua munificenza a pro degli studi ei lasciò a Firenze, che renderà sempre immortale il nome de’ Medici. Parlo della real galleria che da Cosimo incominciata colla raccolta di molte. pregevoli antichità, e colla fabbrica delle stanze ad essa opportune, fu da Francesco compita,>1 come a suo luogo vedremo. Al che egli aggiunse i1 il condurre artefici valorosi, altri ad incidere maestrevolmente qualunque sorta di gemme c f di pietre dure, altri con nuovo e non più usato 1 artifizio a lavorar, come dicesi, per commesso! colle stesse pietre, rappresentando coll intreccio di esse a macchie di varii colori ogni genere di figure. In tal maniera rendette a’ coi*® temporanei ed a’ posteri glorioso il suo nome, e fece che la munificenza da lui profusa a favore de’ dotti servisse come di velo a coprii« 1 altre cose che in lui non furono ugualmente lodevoli j e che fosse riputata a gran danno della Toscana l’immatura sua morte in olà di® quarautasettc anni accaduta nel 1087. XV. L’ ultimo de gran duchi di questo se- I colo, e che visse fino al 1609, fu Ferdinando, 1