Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/179

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SECONDO 'j'jg (ib. p. 3y, ec.) (a). La traduzion di Vitruvio e i Comenti su di esso da lui pubblicati non si stendono che a primi cinque libri, o perchè ei non compisse il lavoro, o perchè sol quella parte ne abbia veduta la luce. Ei riprende e biasima apertamente le traduzioni e i comenti altrui; ma, a dir vero, ei ci offre una traduzione assai poco diversa da quella del Cesariano, e ne comenti altro quasi non fa che copiarlo. Assai più pregevole è la versione che ne diede nel 1556 Daniello Barbaro, di cui si è parlato poc anzi; poichè ella è giusta ed esatta, e si può dire la prima che ne vedesse l'Italia. Utili ancora ne sono i comenti co quali egli illustrò il suo autore sì nella detta edizione italiana, che nella latina ch’ egli ne pubblicò fanno 1567, benchè pure vi s’incontrin più cose che da più moderni scrittori non son ricevute. Un’altra opera intorno a Vitruvio intraprese Giannantonio Rusconi, che in 160 figure delineò ed espresse le regole di quello scrittore, aggungendovi le spiegazioni colle parole del medesimo. Erasi già egli molto innoltrato nell’opera verso il 1550, talchè Pietro Lauro modenese, scrivendogli circa quel tempo, con lui si rallegra, dicendo: Le difficultà, quanto odo, havete snodato in guisa, che non sarà più ripreso Vitruvio d oscurità (Lauro, Lett. l. 1, p. 104, ed. Ven. 1554)- Ciò non ostante, ei non potè compir l’opera; e i Gioliti non poterono pubblicarla, imperfetta com’era, cbe (a) Intorno a Giambo ti sta Caporali si posson vedere le belle notizie clic ci It i date il eli. sig. Annibale Mariolti (Lettere pittor. pentg. p, 2^2, cc).