Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/246

Da Wikisource.

846 LIBRO coadiutore dell’arcivescovo di Siena Francesco Bandini. Ma questi ebbe più lunga vita del coadiutore, il quale finì di vivere in Siena a’ 12 di marzo del 1578, e in quella cattedrale fu onorevolmente sepolto. Abbiamo alle stampe un’orazion funebre in lode di esso, composta da Scipione Bargagli, e molte poesie in morte del medesimo pubblicate. LXVI. In qual grado di parentela foss’ egli ! congiunto con Francesco Piccolomini, di cui ora passiamo a parlare, non trovo chi l dica. Questi ancor nacque in Siena circa dodici anni dopo Alessandro, cioè circa il 1520. L’Imperiali, che di lui pure ci ha dato l’elogio (l. c. p. 111), dice ch’ebbe a maestro Marcantonio Zimarra calabrese, ossia da S. Pietro in Galatina, il che ha fatto credere al P. Niceron (l. c) ch’egli studiasse in Padova. Ma in questa università il Zimarra non fu professore che dal 1525 al 1528 (Facciol. Fast Gymn. patav. pars 3, p. 274), e non potè perciò avere ivi il Piccolomini a suo scolaro nella filosofia. Nè Sisto V, che secondo lo stesso Imperiali fu condiscepolo del Piccolomini e solea vantarsi di averlo avuto ad avversario in una solenne disputa, non fu mai agli studii in Padova. Forse ciò avvenne in alcuna delle città della Marca, che furono il soggiorno di Sisto V ne’ primi anni della sua vita claustrale; e forse colà ancora erasi da Padova trasferito il Zimarra, giacchè il Tafuri, che il fa professore prima in Padova, e poi in Napoli nel 1523, ha confuso i tempi, e poco esatte notizie ci ha dato di questo filosofo, autore di molte opere, ma