Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/250

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85o LIBRO iVo/i 60f ilice egli (Atanagi, Lettere, l. 1, p. 81); se conoscete literaliter M. Gio. Batista Possevino Mantuano, alias alunno del Card, di Mantua da paggio, adesso in casa del Card Cortese. Questo è un giovine ili venticinque anni figliuolo della melane olia, et tanto dotto. secondo il titolo di Cristo in Croce, che mi fa meravigliare; et è un bravo poeta: porta le maniche alla Theatina. Hor andando a spasso ! incontrai a Marforio solo in abito di Mercurio, et domandando donde veniva, disse venir dal Foro marmoreo delle Therme et che avea discifrata la Storia di essa antiquità; et narrandola, et piacendomi, lo pregai, che me la descrivesse in carta, et così me l ha mandata (a). Ma egli morì in età assai giovane, cioè prima che uscisse a luce nel 1553 il suo accennato dialogo, che fu pubblicato dal p Antonio di lui fratello. Altri al tempo medesimo si affaticaron a suggerir le maniere con cui pacificare le private discordie, e celebre fu allora singolarmente il Trattato del modo di ridurre a pace le inimicizie private del march Fabio Albergati nobile bolognese, di cui e di (a) Dalla casa del Cardinal Cortese morto nel i548 passò Giambafis'a Posse vi no a quella del Cardinal Ippolito d’Este il giovane, e presso lui ria nel i “\ , quando egli chiamò a Roma il suo fratello Antonio poi gesuita: Anno superioris toc-culi, dice questi nelle sue Riflessioni sopra la Storia del Thuaoo pubblicate dalI ab. Zaccaria (Iter. Litter. per hai. p. 286) nono supra qua firagrs inni ni atl Urbctn a fralrc, qui libris et scripliani afjixus a pud Atestinum Cardi naie m virebat, vocaius, ut et ipst bonis arlibus inibucrer, ec.