Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/27

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SECONDO 627 in Bologna, ma non sappiamo in qual anno. E io non so come il Bayle affermi (Dict hist. art. Niphus) che l’Ali dosi non fa menzione del Nifo tra’ professori di quella università, mentre pure ei ne parla, e non brevemente (Dott forest. p. 8, ec.). L’an 1519 passò a Pisa, condottovi per tre anni coll ampio stipendio di 700 fiorini d’oro (Fabbrucci ap. Calogerà, Racc. (d Opusc. t. 51, p. 109). In fatti cel mostra in Pisa il suo trattato De Rhetorica ludiera t al fin di cui egli scrive: Completum est hoc opus Pisis 1521 die 28 Januarii. Ei dovette poscia esservi confermato per altri tre anni benchè il Tafuri di ciò non faccia menzione. Perciocchè il Bembo scrivendo a’ 17 d’agosto del 1525 da Padova al Ranusio, da Fiorenza, gli dice (Lett. vol. 2, l. 3, Op. t. 3, p. 118), è venuto avviso da M. Pietro Ardinghelli... Come quella Signoria aveva offerto al Sessa, che parea si volesse partire da Pisa, ducati ottocento di salario, e ducento di Beneficii Ecclesiastici nel dominio loro, e dice, che si crede certo, ch egli accetterà il partito. Il Nifo però erasi frattanto, godendo delle consuete vacanze, recato alla patria; perciocchè veggiam che al fine dell’ opuscolo De armorum ac literarum comparatione ei dice: In Niphano (questa era probabilmente una sua villa) finis 1525 die 3 Augusti, la qual sottoscrizioue lia pubblicata una lettera a Paolo 111 (f. a. p. iH-i). Forse ciò dee dirsi di Girolamo ISilb di lui pareoi«, che Cu medico di Leon X, e.l enti alo poscia nel i5?i nell' Ordine camaldolese, vi mori santamente nel i5i6.