Galeno furon tradotte. Ma di lui parleremo tra’ professori di lingua greca. Anche Giambatista Opizzone medico pavese avea preso a fare una
più elegante traduzione e una edizione più esatta delle Opere di Galeno. Lucillo Filalteo, di cui diremo tra poco, a lui scrivendo nel 1527, e consultandolo su certi flati che il travagliavano: Est enim, dice, cur tibi fidendum; siquidem evolvisti in Medicina omnes Graecos et Latinos auctores diligenter. Si iccirco palmam fers et primas habes inter reliquos Medicos hodie unus, jam haec tibi debentur.... Per te sperat, cum omnia Galeni commentaria Graeca primum in lucem venerint, deinde Latina fore cum suo orationis cultu, cum barbare fere hactenus omnia a scriptoribus explicata sint, ec.
(Epist p. 8). E in altra del 1531: Propediem
lux expectat commentarios Galeni Graecos, et
tua mano tuaque opera correctos. Andreas A su•
lanus non se solimi, veruni edam tota Medicorum Collegia tibi ob eas lucubrationes debere.
fatentur, quippe qui manca mutila saepe loca
absolvisti, et reformasti tantum opus ad usum
salutis humanae non mediocriter necessarium
(ib. p. 69). Ma non sappiamo se cosa alcuna
venisse veramente alla luce. Ma più di tutti in
ciò affaticossi Marco Fabio Calvi da Ravenna,
di cui abbiam la traduzione di tutte l Opere
greche d’Ippocrate. Di questo uomo degnissimo
d esser conosciuto, e nondimeno dimenticato
per modo, che il P. ab Ginanni non ne ha
fatta menzione tra gli Scrittori ravennati (a)t
(a) Ho errato nell' affermare che il P. ab. Ginanni