Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/403

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SECONDO |Oo3 dell’università di Pavia, aggiunto agli Atti della medesima da me più volte citati, si fissa il primo anno della lettura del Filalteo al 1553. Ma se ciò fosse, sarebbe difficile a indovinare che avvenisse di lui dal 1546 in cui morì il marchese del Vasto, fino al detto anno. E perciò deesi forse antecipare di non poco il principio di questa lettura. Io non so pure se debbasi fede al Ghilini, quando ci narra (Teatro (d Uomini letter. par. 1, p. 21)8) che per 25 anni ei la sostenne. Il co. Costanzo Landi valoroso antiquario dice di averlo avuto ivi a suo maestro in filosofia circa il 1558, e ne parla con molta lode (Select. Numism p. 111, ed. Lug(I. Bat. 1695). Nelfelenco degli Atti poc’anzi accennati si fa di esso menzione all’an 1563, e vi è nominato come lettore di filosofia in un decreto de 9 dicembre: De interinali providentia Lectoris Philosophiae attenta (fetenti on e D. Lucidi, che così ivi si legge per errore di stampa in vece di Lucilli; e agli 8 di gennaio dell anno seguente accennasi un altro decreto: ut expediatur causa Rev. Lucilli costituti in Tribunali SS. Inquisitionis. Per qual ragione il Filalteo per ordine dell Inquisizione fosse arrestato, io non saprei nè congetturarlo, nè indovinarlo. Il Ghilini dice generalmente che il Filalteo fu dall’ invidia di alcuni perseguitato, ed egli molti anni prima di questa avventura, il cardinale Èrcole Gonzaga, cioè probabilmente dopo la morte del marchese del Vasto, e ch'egli poscia oveane preso congedo, per attendere più tranquillamente a1 suoi studi.