Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/404

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1004 Linr.o dedicando al Cardinal Ercole Gonzaga la sua traduzione del Comento di Simplicio sulla Fisica d’Aristotele, erasi lamentato che dacchè avea intrapreso a illustrare la filosofia, i suoi emuli non avesser mai cessato di travagliarlo e di calunniarlo, fino ad esserne in pericolo della vita: Primo porro tempore, quo physicen philosophandi rationem melioribus eloquendi aut scribendi temperare praeceptis et institutis sum auspicatus:, in multorum obtrectationes calumnias, et invidiam adeo incidi, ut vi.v cimi summo etiam vitae periculo subsi stani. Sed de veneri i gcneribus alias. Egli però dovette uscir libero, e ripigliare le sue lezioni; perciocchè egli è nominato di nuovo in due decreti del 1565 per certi onorarii dovutigli, e in altro dello stesso anno: De controversiis inter Tridinum et Philaltheum super schola. Aggiugne il Ghilini che le vessazioni dal Filalteo sofferte in Pavia lo indussero ad accettare l invito che il duca di Savoia, trovandosi in Milano, gli fece di andar seco a Torino e di essere in quella università professore. Il che forse accadde nel i fÌGG, quando nel tornare dalla Dieta di Augusta il duca Emanuel Filiberto probabilmente passò per Milano; se pur non vogliasi differire fino al 1574 in cui di nuovo fece passaggio per quello Stato, accompagnando il re di Francia Arrigo III (a). Non sappiamo quanto tempo (a) 11 Filalteo era certamente in Torino nel 1573; poichè nelle Poesie in lode dell' Accademia Papinianea in quell'anno stampate, delle quali si è detto altrove, egli è nominato come uno di quelli che la componevano, ed onorato di grande elogio. E di lui si parla