Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/477

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SECONDO,077 illustre Silvestro Aldobrandini di patria fiorentino (c. 192), professore per qualche tempo in Pisa, ove si era formato alla giurisprudenza nella scuola del Decio e di altri valorosi maestri. Le civili discordie de’ Fiorentini, nelle quali Silvestro fu avvolto, gli furon funeste j perciocché rimasto vincitore il partito de’ Medici, a cui egli era sempre stato contrario, dovette 1*Aldobrandini, esule dalla patria e privo di tutti i suoi beni, andar quasi ramingo servendo negl impieghi di auditore, di governatore, di consigliero a più principi e a più cardinali, come si può vedere diffusamente narrato dal co Mazzucchelli (l. c. t. 1, p. 392). Paolo III, accorto conoscitore e premiatore magnifico dei’ rari ingegni, chiamollo a Roma negli ultimi anni del suo pontificato, e gli diede gl’ impieghi di avvocato concistoriale, e di avvocato del fisco e della camera apostolica. Paolo IV ancora lo volle tra’ suoi consultori, e sotto questo pontefice in età di 58’ anni finì di vivere nel 1558. Le opere legali da lui composte e pubblicate si annoverano dal suddetto co Mazzucchelli, il quale riferisce ancora gli elogi che parecchi scrittori ne han fatto, fino a dirsi da alcun di essi che nell’ interpretazion delle leggi ei non ebbe pari a’ suoi tempi. Ma forse più ancor che le opere ne renderon memorabile il nome i molti figli che’ egli ebbe, quasi tutti celebri essi ancor per sapere, e fra essi Ippolito Aldobrandini, che fu poi sommo pontefice col nome di Clemente VIII, e che mostrossi grato al suo genitore coll innalzargli