Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/517

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SECONDO lliy scienze era egli profondamente istruito. Le prime sono ancora per la maggior parte assai pregiate da’ professori di questa scienza; e per le seconde egli è annoverato dal Bruckero tra’ più dotti scrittori della filosofia aristotelica, che da lui fu principalmente illustrata colle nuove e più esatte versioni che pubblicò di alcune opere d’Aristotele; versioni sommamente lodate da monsig Huet (De clar. Interpr.) che le propone come un esatto modello del metodo che in tali fatiche si dee tenere. E certo gli onori che in ogni luogo gli furon renduti, gli stipendii e i premii amplissimi a lui accordati, e la gara delle più famose università per averlo, bastano a dimostrare ch’ei fu creduto un de’ più dotti uomini che allor vivessero. XXIV. Due altri giureconsulti italiani per ultimo furono pel molto loro sapere invitati ad alcune delle più celebri università cattoliche d oltramonti. Il primo è Francesco Giovannetti di patria bolognese, il quale dopo avere per qualche tempo sostenuta la cattedra di giurisprudenza in patria, da Guglielmo duca di Baviera fu nel 1547 chiamato all’università di’Ingolstadt, ove per diciassette anni con non ordinario applauso interpetrò pubblicamente le leggi. Tutti gli scrittori bolognesi parlano del Giovannetti e di alcune opere legali da lui pubblicate (a); ma riiuno ha avuta notizia di un’ orazione da lui detta in Ingolsladt a1 3 di (a) Del Giovannetti più distinte notizie si posson vedere nell’opera del sig. co. Fantuzzi (Scritt, Bologn. t. 4* /,..65),