Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/528

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1128 LIBRO domestiche briglie il persuasero a partir dalla f>alria, ed andarsene a Roma per terminarle, Ivi il Cardinal Alessandro Farnese il costrinse ad accettare il governo di Vaison nella contea d’Avignone. Mentre però egli era già in viaggio, udita la morte di Gentile Volteia sua madre, tornò a Bologna e all'antica sua cattedra. Giambattista Campeggi vescovo di Maiorica volea rinunciargli quel suo vescovado; ma mentre si maneggia faffare, venuto a morte Pellegrino Fabio bolognese, auditor della Ruota in Roma, il Paleotti, giovane ancora di 33 anni, fu colà chiamato a succedergli, con tal dispiacere degli scolari di Gabriello, che gran parte di essi passò a Padova. La fama d’uomo integerrimo insieme e dottissimo, che in tal iinÌ)iego egli ottenne, fece che il pontef Pio IV ’inviasse al concilio di Trento, ove tutti que cardinali, che ne furono presidenti, appena faceano cosa in cui non udissero prima il consiglio del Paleotti; ed egli, oltre altre occupazioni da essi addossategli, trovò ancor tempo di scrivere una seguita Storia di quel Concilio, che non ha mai veduta la luce. Tornato a Roma, fu dallo stesso pontefice nel 1565 arrolato tra’ cardinali; ed egli diè presto un saggio della cristiana sua libertà nel dir francamente ciò che sentiva; perciocchè trattandosi nel concistoro di riscuotere da’ popoli dello Stato pontificio un sussidio per aiutare il partito cattolico nelle guerre civili di Francia, egli solo si oppose al pontefice e a tutti gli altri cardinali; e benchè alcuni ministri di ciò sdegnati facessero che il papa il privasse della rendita di