Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/78

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678 Liimo il sistema nel suo libro De principiis atque originibus, ec., ove dopo averne confutate le opinioni, conchiude dicendo che ciò non ostante il Telesio dee aversi in concetto di gran filosofo, di ricercatore del vero, e del primo fra tutti coloro che tentarono nuove vie: De Te- • le sìa autem bene sentimus, atque eum ut a/natorem veri taf is, et scientis utilem, et nonnullorum placitorum emendatorem, et novorum hominum primum agnoscimus. Elogio, per vero dire, assai luminoso e per le lodi che contien del Telesio, e pel merito del lodatore. L’ardir ch’ebbe il Telesio di contraddire ad Aristotele, gli eccitò contro molti nimici in quel secolo in cui credevasi che la verità avesse parlato per bocca di quel filosofo. Il march Spiriti accenna i libri contro di lui pubblicati da Antonio Solino mantovano, che si conservan tra’ Codici mss. del Magliabecchi, da Jacopo Antonio Marta napoletano, da Andrea Chiocco medico veronese e da altri. A’ nemici di esso si può aggiugnere il P. ab Grillo mentovato poc’anzi, il quale in una sua lettera, parlando di non so qual matematico, dice: Nè mi son maravigliato dell ingegno, quando ho veduto, ch egli è della Scuola Telesiana; il cui maestro vidi io in Seminara, mentre assai giovinetto passava a Messina, e ragionai seco. Parlò d Aristotile, non dirò colla lingua, ma coi piedi: tanto basti: spiegò poscia un gran fascio di manoscritti, li quali mettendo in ordinanza, quasi macchine militari, contro la dottrina Peripatetica, mi fe sentir di molti schioppi e di molte bombarde, tutti però senza palla per quel