Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/93

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SECONDO C93 appresso a Vittemberga, come si è detto, ove fece apertamente professione del Luteranismo, e quasi due anni vi si trattenne. Così raccogliesi e dalla dedica da lui fatta del suo opuscolo de Progressu et Lampade Venatoria Logicorum nell'an 1587 al Senato accademico di quella città, ove dice che, fuggito da’ tumulti della Francia, già da un anno ivi trovavasi, e dall’Orazion da lui detta agli 8 di marzo del 1588 nel congedarsi da quella città, di cui il Clement ci recita alcuni tratti, e questo fra gli altri: Cum ad vos pro laribus vestris perlustrandis pervenissem, natione exterus, exul, transfuga, ludicrum fortunae, corpore pusillus, rerum possessione tenuis, favore destititus, multitudinis odio pressus.... Vos.... Senatores non sprevistis... sed me vestrae Minervae.... amore caecum desipientemque suscepistis, intraque vestros lares fere biennii spatio fovistis. Vuolsi da alcuni che in Vittemberga costui recitasse un’orazion panegirica del Demonio. Ma assai forti mi sembrano le ragioni per cui il Bruckero rivoca in dubbio un tal fatto. Pare che da Vittemberga ei passasse a Praga, ove lo stesso an 1588 diede alle stampe non già alcuni altri libri, che da alcuni falsamente si dicono ivi stampati, ma un opuscolo intitolato: Jordani Bruni Nolanj articuli centum et sexaginta adversas fiujus tempestatìs Mathemat.icos atque Philosophos; centum item et octoginta praxes ad totidem problemata. Il Bruckero però ottimamente riflette che non è punto probabile che il Bruno, dopo essersi dichiarato Luterano, passasse a Praga città cattolica e soggetta a principe cattolico,