Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/108

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1 u6t> LIBRO di Lucio Fauno stampati in Venezia nel 1549, col Compendio di Roma antica del medesimo ivi parimente stampato nel 1552; e il libro delle Antichità di Roma di Lucio Mauro, aggiuntavi la descrizion delle statue l'alta da Ulisse Aldrovandi. A questo luogo possiamo ancora rammentare l’ opera di Francesco Mario Grapaldi De parti bus Aediumf in cui alla occasion di spiegare i nomi con cui gli antichi indicavano le diverse parti della casa, parla ancora di tutte le cose che in essa poteano custodirsi, sicchè vi entrano ancora gli uccelli, i pesci, le fiere e qualunque altra cosa che esista: opera per altro assai erudita, le cui molte edizioni che ne furon fatte in quel secolo, dopo la prima del 151*7 (*), pruovan l’applauso con cui fu accolta. Parla del Grapaldi con lode, come di uomo erudito, Giglio Gregorio Giraldi; e i (*) La prima edizione dell'opera del Grapaldi De partibtis Aedi uni non fu nel 1517, com’ io ho affermato, ma nel 1493, fatta da Angiolo Ugoletto, perciocchè lo stesso Grapaldi nella prefazione alla seconda più ampia edizione, fatta nel 1501, ricorda quella pubblicata sette anni innanzi. La terza fu fatta in Parma nel 1506, indi in Argentina nel 1508, e morto poscia il Grapaldi nel 1515 fu pubblicata per la quinta volta in Parma nel 1516, aggiuntovi un altro libro del Grapaldi, che ha per titolo De verborum explanatione, quae in libro de partibus aedium continentur, e la Vita dell’autore scritta da Giannandrea Albio; che fu riprodotta poscia di nuovo in Venezia nel 1517, e indi anche in Parigi e in Torino. Di queste notizie io son debitore alla gentilezza e all erudizione del ch. P. Ireneo Affò tante volte da me lodato, il quale di quest’ opera e del suo autore ci ha poi date assai più copiose notizie (Mem. d'ill. Parmig. t. 3, p. 125, ec.).