Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/121

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TEItZO 1273 (Scria, ¡tal. t. 1, par. 2 p. J36, ec.)j nò 2j]i fa perciò d’ uopo il dirne più a lungo. Oltre quattro latine Dissertazioni sui sogni, sugli spettri e sulle case infestate da’ maligni spiriti, che pruovano la fanciullesca credulità e la riscaldata fantasia più che l’ erudizion di Alessandro, ei pubblicò una voluminosa opera intitolata Dies Geniales, stampata la prima volta in Roma nel 1522. In essa, a somiglianza delle Notti artiche di Aulo Gellio, tratta di diverse quistioni principalmente di gramatica e di antichità, e unisce insieme intorno ad esse ciò che ha trovato disperso presso molti scrittori. Alcuni di quest' opera han parlato con molto disprezzo) altri l’hanno esaltata con somme lodi, e le contrarie loro testimonianze si posson vedere riferite dai’ due mentovati autori. Io credo che ugualmente mal le convengano e il soverchio biasimo e la soverchia lode. E a me sembra che l’ opera di Alessandro si possa paragonare a un ampio universal magazzino, in cui si trovan merci d' ogni maniera, ove fra la confusione e il disordine che ingombra ogni cosa, e fra molte merci o adulterate o supposte, molte ancor se ne trovano pregevoli assai 5 ma fa d’ uopo di diligente ed esperta mano a sceglierle, a ripulirle e a farne buon uso. Lo stesso vuol dirsi dell’ opera intitolata Antiquarum lectionum di.Celio Rodigino, ch è il secondo scrittore che qui vuol rammentarsi. Una esatta Vita, e ben corredata di autentici monumenti, ne ha scritta il conte Carlo Silvestri (Calogerà, Racc. d Opusc. L A. p. i5q). Tmi.oacBi, Voi. XII. 8