Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/130

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1282 turno actatis illi operam dare cogitar (a). Continuava egli frattanto a starsene fuori del chiostro, quando una legge dal severo pontefice Paolo l\r promulgata comandò a tulli i religiosi che in tal modo viveano, di ritornare allo lor case, c di ripigliare fallito delfOrdirte loro. Il Pantagato affidato alla decisione del Cardinal del Pozzo credette dapprima di non esser compreso in tal legge, come scrive il Latini a’ 22 d'agosto del i558. Ma lo stesso Latini in altra de' 7 di gennaio dell' anno seguente mostra che il Pantagato avea finalmente ubbidito, e forse costrettoci a forza dal pontefice: Pater Octavins antera ita euro casino tnlit7 ut pmete r molestimi illmn tot scalarurn ascetismo, in libero, sed angusto stiblimique cubiculo, nihil illi prorsus adempiuto esse videatur Quare ni hit est, quod illius causa laliores, quin potius eflis te fortitudo non modo delectare, sed etiam provocare ad imitandum debet. A’ 17 di settembre del i5G2 un colpo apopletico gli rendette immobile tutta la parte destra del corpo; ma ciò non ostante non cessò egli dall1 occuparsi (a) Prima del Cardinal de* Nobili un altro assai diverso alunno era stato affidato da Giulio III al Pantagato, cioè il Cardinal Innocenzo del Monte suo nipote adottivo, sollevato senza alcun merito alla porpora l anno 1550. Così raccoglie dalle Riflessioni del P. Possevino sulla Storia del Thuano, pubblicate dall’ab. Zaccaria (Iter, litter, per Ital. p. "28(1), ove nominando gli uomini dotti che a’ tempi di Giulio III erano in Roma, dice: Octavius Pantagathus, quem apud se Pont. Max. esse voluit, ut Cardinalem Montium ((jualis quali s hic fuerit) liberis et moribus vir religiosus et vere doctus informaret.