Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/139

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TF.r.ZO Ì291 scrittore, abbiamo la testimonianza di Ortensio Landi: Gaudenzo Merula nato nel Borgo Lavezzaro ha insegnato in Milano, a Vigevano, et in Abbiategrasso) ha scritto molte cose appartenenti alla sua professione; vive a'uhora (cioè nel 1552) et è buona persona (Cataloghi, p. 450). L’opera da lui pubblicata, che ha per titolo De Gallorum Cisalpinarum antiquitate ac origine, e stampata la prima volta in Lione, secondo l’Argelati, nel 1536, contiene la descrizione di tutta quella parte d’Italia che giace tra l’Apennino e le Alpi e il mare Adriatico. Sulle tracce di Polibio, di Livio, di Strabone e di altri antichi scrittori, se non infallibili, certo più degni di fede che i supposti scrittori di Annio, ricerca la prima origine degli abitanti, descrive le città, i fiumi, i monti, ricerca gli antichi - lor nomi e li confronta co’moderni, produce alcune lapide antiche, e tocca ancora alcuni punti di storia recente. Al fin dell opera si aggiugne un apologia della medesima, da lui scritta nel 1537 contro alcuni che la riprendevano, e par ch’ egli prenda di mira singolarmente il Maioragio. Di alcune altre opere di Gaudenzo o pubblicate, o inedite, veggasi il catalogo che ne dà l’Argelati. A più angusti si ristrinse l’ opera di Bonaventura Castiglione milanese, nato nel 1487, nel 1521 onorato di un canonicato in S. Maria della Scala, nel 1546 eletto proposto della imperial basilica di S. Ambrogio, e morto nel. 1555 (Jrgel. I. cit t. 1, pars 1, p. 348). Egli la intitolò de Gallorum Insubri uni anliquis sedibus, c la pubblicò