Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/17

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TERZO II69 IV. Il genio di navigare, che per la scoperta dell'America si rendette sì grande e sì universale, mosse due scrittori italiani a trattare principalmente delle’isole di tutto il mondo, il primo di essi fu Benedetto Bordone, di cui abbiamo alle stampe l Isolario pubblicato in Venezia, la prima volta nel 1528, e poscia altre volte. Appena mi tratterrei io a parlare di questo scrittore, se una quistione assai dibattuta qui non ci si offerisse, che non vuolsi passare senza esame, cioè s’ei fosse padovano, o vicentino, e, ciò che più importa, s’ei fosse o no il padre del celebre Giulio Cesare Scaligero. E quanto al primo, lasciando in disparte gli scrittori posteriori, la cui autorità in tali cose non è di gran peso, due scrittori del secolo xvi lo dicono padovano, cioè lo Scardeone (De antiquit. urb. Patav. l. 2, cl 11) e Leandro Alberti (Descriz. Aitai.Ital). p)) 479 un altro di quel secol medesimo, cioè lo storico veronese Girolamo Corte, lo dice veronese (S/or. di J 'cr. I. 12). A chi dunque crederem noi? A me sembra che i due primi sien più degni di fede. Il Corte scrisse la sua Storia verso la fine del secolo XVI, e fu perciò assai men vicino al Bordone autore delflsolario che lo Scardene nato nel 1478, e l’Alberti nato l’anno seguente, e inoltre il primo padovano di nascita e di soggiorno conobbe ivi il Bordone, intraprese l1 infaticabile e dottissimo Bernardini/ Baldi, una delle quali in dodici tomi in quarta, l'altra in quattro in lolio, ma non finite, conservasi nella l'ifi'iotevn All),mi in Roma, ci ha data notizia il eli. P. Ali?» (/ Ha del Baldi, /». 236, 227).