Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/172

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1324 LIBRO si troncarono alcuni passi, i quali allora sembrarono ingiuriosi a’ romani pontefici, e uno singolarmente del libro quarto in cui parla dell’origine del temporale loro dominio. Questi passi furono poscia stampati alcuni anni dopo, tradotti in latino, in Basilea, e il secondo fu ancor pubblicato dal Conringio e • dal Goldasto. Finalmente in una recentissima edizione italiana, colla data di Friburgo, si sono stampate le Storie del Guicciardini, secondo il manoscritto che si conserva nella Magliabecchiana in Firenze, riveduto e corretto per man dell autore, in cui e que’ pàssi e alcuni altri si veggono aggiunti. Lo stile del Guicciardini è alquanto diffuso; e perciò il Boccalini finge che il Senato Laconico a un cotale che potendo dire una cosa in due parole aveane usate tre, dia per gastigo di leggere una volta la Guerra di Pisa del Guicciardini, e che questi si offra pronto volentieri più alla prigionia e alla galea, che a tal lettura (Centur. 1, ragg. 6 Se ne riprendono ancora le frequenti orazioni che per pompa di eloquenza ei vi introduce, e spesso fuor d’ogni verosimiglianza, anzi contro le leggi di buona critica; intorno a che son degnissime d essere lette le riflessioni del ch. Foscarini (Letterat. venez. p. 263, ec.). Benchè questa Storia l’uccia testo di lingua, il Varchi stesso però la considera come scritta non troppo correttamente (Stor. fiorent. l. 10, p. 286). Ma ciò non ostante i sentimenti, le riflessioni, i caratteri, le descrizioni che in essa incontransi, la rendono una delle più pregevoli e belle clic