Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/19

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TERZO 1171 vivessero al tempo stesso; uno in Padova, autore dell’Isolario, l’altro in Verona, padre di Giulio Cesare (Note al Fontan. t. 2. p. 267, ec.). Nè ciò può rigettarsi come impossibile. Ma se non è improbabile che l autore dell’ Isolario fosse padre di Giulio Cesare, non fa bisogno di moltiplicar le persone. Or benchè l autorità di Giraldi, che facendo Giulio Cesare veronese, sembra negare ch ei fosse figlio del padovano, sia certamente assai forte, deesi riflettere nondimeno ch’ei era ferrarese, e perciò delle famiglie di Verona e di Padova forse non era ben informato; e che inoltre egli scrivea quando Giulio Cesare avea assunto il cognome di Scaligero, e quindi già erasi spacciato per veronese. Alla detta autorità inoltre possiamo apporne un’altra, cioè quella del Tommasini, non già che questi fosse contemporaneo dello Scaligero, ma egli afferma che Gianmario Avanzi poeta e giureconsulto assai celebre aveagli narrato di aver udito da suo padre, stato già condiscepolo dello Scaligero, che questi essendo scolaro in Padova, dicevasi a que’ tempi Giulio Bordone padovano: Julius Caesar Scaliger, qui tamen tane temporis in Principem nondum evase rat, sed vero et proprio nomine Julius Bordonius Patavinus appcllabatur. Qitod non semel ex parente suo, qui cjus condiscipulus /iterat, audivisse, nobis affirmavit spectatae fidei vir Jo. Marius A vantius Poeta et J. C. celeberrimus (Elog. p. 65). La quale testimonianza, se non vogliam dare una solenne mentita al 1 o nini asini, ha forza uguale, e forse ancor