Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/214

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l3G6 LIBRO Storia veneta; nel che egli occupossi. finchè trattennesii in Padova, e anche dappoichè onorato della porpora passò a Roma. Ciò accadde nel 1539; nel qual anno Paolo III desideroso di sollevare a quella cospicua dignità uomini tali che colla loro dottrina onorasser la Chiesa, ad istanza principalmente del Contarini e del Saldoleto, i quali si adoperarono con grande impegno a toglier dall’ animo del pontefice le ree prevenzioni che le calunnie di alcuni e le passate debolezze del Bembo gli avean destato, a’ 24 di marzo il dichiarò cardinale. Nell’ottobre dell anno stesso si trasferì a Roma; e non si dee tacere ad onor del Bembo, che, se per l innanzi egli era stato di costumi più liberi che ad uom cristiano, e molto più ad uomo di Chiesa, com egli era, non si convenisse, poichè fu cardinale e si ordinò sacerdote, intraprese una vita del tutto diversa, e si diè interamente agli studi sacri, e alfeserci/.esercizio de’ doveri della sua carica. Nominato da Paolo III nel 1541 al vescovado di Gubbio, colà recossi nel 1543; e vi avrebbe fissata la sua dimora, se il pontefice con espresso comando non lo avesse richiamato a Roma. Per la stessa ragione non potè egli onorare di sua presenza la chiesa di Bergamo. a cui fu dal pontefice trasferito nel 1544 Continuò dunque a vivere in Roma, caro al pontefice, e amato e rispettato da tutti i più dotti e i più ragguardevoli personaggi della corte, finchè a 18 di gennaio del 1547 *n settantaselte anni con contrassegni di singolare pietà diè fine a’ suoi giorni, e fu onorevolmente sepolto nella