Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/219

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TERZO l3ji Barbaro. Ed egli undici libri in lingua latina ne stese dal 1513 fino al 1570. Ma morto esso pure nel 1579 nella fresca età di quarantatrè anni, questo lavoro si giacque inedito, e se ne ha una copia a penna nella libreria della Salute in Venezia (ivi, p. 255). Più felice successo ebbero le fatiche di Paolo Paruta successore del Contarini, e a questo impiego trascelto della Repubblica nel Apostolo Zeno ne ha scritta la Vita che va innanzi alla nuova edizione ch’egli ci ha date della Storia da esso composta nè io mi tratterrò o a ripeterla, o a compendiarla. Ciò che non dee qui tacersi, si è il raro merito di questa Storia, la quale, o si riguardi la fedeltà e l’ esattezza con cui è scritta, o la gravità dello stile non elegante, ma pieno di maestà e di forza, o le profonde giustissime riflessioni con cui l autor l accompagna, deesi annoverare tra le migliori che abbia l'Italia, e tale a cui poche possono stare al confronto. E un pregio rarissimo ella ha tra gli altri, cioè che lo storico alle cose particolari della Repubblica sa unire secondo il bisogno le cose generali d Italia, ma in modo che non perde giammai di veduta il suo scopo, e a quello sa indirizzare con bell’ arte il suo racconto, ancor quando sembra ch'egli se ne allontani. Il Paruta, onorato in premio del suo sapere e del suo senno dalla Repubblica delle dignità di cavaliere e procurator di s Marco, non ebbe il piacere di veder la sua Storia uscita alla pubblica luce, e di udire gli applausi con cui da tutti fu ricevuta. Egli morì nel 1598 in età di soli cinquantotto annij ei