Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/236

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i388 libro v quella intitolala Topononuisiet, divisa in diciotto libri, che e in somma un lessico dell antica geografia. Egli ebbe una grave contesa con Bartolommeo Ricci, perchè questi volea che si scrivesse latinamente Atestius il Sardi al contrario sosteneva che scriver doveasi Estensis, o Atestinus. Alcuni opuscoli furono su ciò scritti dall’un contra l’altro, che sono insieme raccolti nel primo tomo delle Opere del Ricci, e ancor fra le Lettere del Sardi. Ma il Ricci che, se era meno erudito del suo avversario, lo superava di molto nell’ eleganza e nel buon gusto, prese di qua occasione di farsi beffe del Sardi, descrivendolo come un importuno ciarlone che assaltava e opprimeva co’ suoi zibaldoni e colle sue ciance chiunque per sua sventura in lui si avvenisse: Scitote eri ini, dice egli, (Op. t. 1, p. 165), Harpyam istam omnibus in viis, omnibus in templis, in omnibus porticibus, in toto foro, mane, meridie, ve spere, doctos viros aucupari, quos continuo deprehensos suis stiliti tiae suae plenis voluminibus, quorum fasciculum semper habet sub alis, eas ipsas bene redolentem, jugulat, conficit, enecat. E altrove descrive leggiadramente il Sardi che incontratosi in Girolamo Faletti, di cui ora diremo, ad ogni patto gli vuol leggere una lettera della contessa Matilda e quantunque il pover uomo si dimeni in ogni lato, e fugga e si nasconda per liberarsene, tanto il Sardi lo insegue e lo preme, che finalmente gli è forza l arrendersi (ib. p. 208). Egli finì di vivere nel 1564 Fcrrius Vita Alex. Sard.